“C’era una volta il Questore” è un testo scritto a quattro mani da Maurizio Ficarra e da Mario Della Cioppa, due dirigenti di polizia che hanno raggiunto la qualifica apicale nella carriera dirigenziale della Polizia, fino a svolgere le più elevate funzioni quali quelle di Vicario del Questore, prima, di Questore della Repubblica, poi, queste ultime complessivamente in dodici sedi diverse del territorio nazionale, uno dei due fino al vertice operativo di Questore di Roma ed anche di Prefetto della Repubblica.

Con “C’era una volta il Questore”, gli autori vogliono mettere in risalto come la funzione si è modificata nel tempo, non solo per la fisiologica conseguenza all’adattamento del più complesso quadro normativo e sociale attuale, all’interno del quale essa si deve calare rispetto al passato, ma anche per la metamorfosi generata da un lento svuotamento di strumenti sostanziali ed effettivi.

Mario Della Cioppa e Maurizio Ficarra hanno deciso di scrivere in questo testo la loro idea dell’essere Questore, rispettando quello che sono stati e la funzione ricoperta ma senza omettere situazioni meritevoli di essere rappresentate criticamente, quale contributo di riflessione a supporto di tutti quelli che sono o si accingono ad esserlo, senza ipocrisie ma nel rispetto dell’onestà intellettuale che ciascuno, in diverse “quantità”, comunque possiede, quanto meno perché formato alla devozione di uno spirito di servizio che il senso di appartenenza alle Istituzioni consegna.