“Vicino è solo il Dentro; tutto l’altro è lontano. / E questo Dentro è denso e quotidiano / folto di cose e del tutto indicibile”. Il «Dentro» nominato in questi tre versi di Rainer Maria Rilke è quel che da millenni poeti di ogni epoca si pongono il problema di sondare. Nella creatura detta ‘poeta’ la parola è un compimento, è portata a maturazione e coltivata fino al punto d’essere trovata come un frutto, un dono. Parlare di poesia, oggi come ieri a mio dire, è allora possibile solo là dove questo lavorìo interiore comincia, dove la ricerca è coltivata come un processo mai finito, mai finibile, dove l’ampiezza e la profondità di senso trovano sintesi all’interno della sillaba, dentro un certo ritmo del linguaggio o in un suono da esso evocato. È questo il lavoro artistico ed esistenziale di un poeta, nominare le cose della vita rimanendo un fecondo depositario di memorie, passioni e desideri. Ed è da qui e dai libri di giovani poeti che partiremo, sondando quel «Dentro» in un viaggio attraverso le loro parole.