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Di ritorno dal Medio Oriente, al FLA2023!

L’incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan.
Kateryna ha 28 anni, ha fatto la modella, e all’inizio del 2022 spera che in Ucraina scoppi la guerra: «Non sono così vile da augurarmi di vivere sotto il ricatto di Vladimir Putin per anni, contando sul fatto che il compito di affrontarlo spetti poi a un’altra generazione invece che alla mia». Oggi Kateryna è un soldato.
Assim ha 23 anni, studia Ingegneria aerospaziale all’università di Teheran e dal giorno in cui Mahsa Amini è morta, il 16 settembre 2022, con il suo gruppo ha cominciato a scrivere il nome di Mahsa nei bagni delle università: «Non sapevamo a cosa stessimo dando inizio».
Nabila è una campionessa di kick boxing, è lesbica, è una conservatrice fedele alla Repubblica islamica, ma come molte donne religiose considera il caso di una ragazza fermata in una stazione della metro per un velo malmesso e riconsegnata cadavere alla famiglia «un’onta collettiva e un’enormità contro Dio».
Zarifa è cresciuta con l’idea che da grande avrebbe fatto politica ed è diventata adulta in un Afghanistan dove era possibile. Appartiene alla generazione che ha immaginato e costruito la propria vita su presupposti incompatibili con i codici degli integralisti.
Kateryna, Assim, Nabila e Zarifa sono solo alcuni dei protagonisti di questo viaggio. Cecilia Sala li ha seguiti alle feste e tra le bombe. Il risultato è un racconto straziante e verissimo, che ci mostra i «tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei paesi in cui sono divampati.