In un momento storico come quello in cui viviamo, fra guerre insensate, violenza, genocidi e repressioni, bisogna scegliere da che parte stare. Se fra “gli attivi” o fra quelli che subiscono passivamente quello che succede nel mondo. Al FLA2023 Irene Facheris ci aiuta a capire cosa vuol dire attivismo e tutti i modi in cui si può fare.

Tante persone si definiscono attiviste: per i diritti umani, per gli animali, per il clima. Ma che cosa vuol dire fare attivismo? Perché lo si fa? E per chi? Irene Facheris si è posta queste domande che vengono, per lo più, date per scontate e le ha sviscerate attraverso un questionario a cui hanno risposto 1150 persone. Ne è nato questo libro in cui si indaga il senso profondo dell’attivismo per risolvere le faide interne, ombre e ambiguità che fanno perdere di vista il vero obiettivo: il bene collettivo. Fare attivismo significa agire avendo come fine il miglioramento della vita delle persone. Insomma, è necessario che ci sia un “noi” nello scopo che si persegue. Irene Facheris arriva dritta al nocciolo della questione raccontando come e perché avvicinarsi al mondo dell’attivismo e come e perché restare. Perché con l’attivismo ci curiamo di noi. E l’attivismo diventa la nostra cura. Ma è sufficiente? Si può parlare di attivismo anche quando si prova a ottenere questo obiettivo senza confrontarsi, decidendo da sé quale sia la strada migliore per raggiungerlo? In altre parole, si può fare attivismo senza un “noi” ?